GRIFONE D'ORO     

L’associazione Pro Loco della città di Grosseto, nell'intento  di esaltare i valori culturali, economici, sociali e turistici della città e/o della Maremma, conferisce ogni anno un pubblico riconoscimento a persone, enti, associazioni, imprese che ne risultino meritevoli. Le suddette persone, enti, associazioni, imprese devono essere originarie della Provincia di Grosseto e devono avere dato lustro alla terra natale nel corso della loro carriera o attività creativa; oppure devono avere soggiornato ed operato in Maremma in modo tale da valorizzarne le potenzialità e favorirne lo sviluppo. 

Il premio fu istituito nel 1958, un anno dopo la fondazione dell'associazione, e venne assegnato all'Ing. Ferdinando Innocenti, per la cospicua donazione di denaro che permise la costruzione di un moderno ospedale per Grosseto.

Il premio consiste in un attestato riportante le motivazioni dell'assegnazione e una piastra d'oro su cui è rappresentato un grifone rampante, viene consegnato ogni anno il 10 agosto festa di San Lorenzo, patrono della città.

Corpo di leone e testa d'aquila,  il grifone è segno di potenza e forza ed è simbolo della città di Grosseto.

Regolamento assegnazione Grifone d'oro.

I Grifoni d'oro degli ultimi dieci anni:

2014 – Ubaldo Corsini

2015 – Irio Tommasini

2016 – Nomadelfia

2017 – Caseificio Il Fiorino

2018 – Antonio Di Cristofano

2019 – Gianfranco Luzzetti

2020 – Roberto Ricci

2021 – Andrea Coratti 

2022 - Ambra Sabatini

2023 - Elisabetta Geppetti

2024 - Don Enzo Capitani (nella foto insieme al Presidente Dott. Andrea Bramerini)

 

 

Il Grifone d’Oro 2024 è stato assegnato a don Enzo Capitani, dopo una decisione unanime della Proloco e condivisa dal sindaco Vivarelli Colonna e dal presidente della Provincia Limatola. Don Enzo Capitani, sacerdote diocesano, ha dedicato la sua vita al contrasto alla povertà e alla lotta all’emarginazione. Si è distinto negli anni per il suo impegno, umanitario, culturale e spirituale, attraverso la promozione della cultura del dialogo e dell’incontro, sapendo dare uno straordinario contributo nella battaglia contro le dipendenze attraverso il Ceis. Il suo generoso e appassionato ufficio a favore della tutela della dignità della persona, esercitato attraverso la Caritas e il suo essere cappellano delle carceri, è stato espresso con iniziative di solidarietà nei confronti di quanti vivono condizioni di solitudine, disagio e isolamento. Ha sempre sostenuto che lottare per gli ultimi lo mette di fronte alla vera storia dell’umanità. Nel nome della condivisione e dell’ascolto, ha creato varie reti di sostegno per i bisognosi. La sua preziosa e generosa opera si è estesa ben oltre il nostro territorio giungendo in altri Paesi, come India e Kenya, in cui, con l’aiuto di alcuni volontari, ha sostenuto missioni e progetti a supporto alle donne sieropositive e ai loro figli, alle adozioni a distanza, alle persone con disabilità. Una vita spesa con abnegazione ogni giorno con gli ultimi e per gli ultimi, che merita senz’altro il Grifone d’oro.