ANNO 1989 - PROLOCO DI GROSSETO

Vai ai contenuti

ANNO 1989

GRIFONI D' ORO > ANNI 80

Anno 1989 Aldo Mazzolai


“ per l'impegno  trentennale disinteressatamente profuso nei confronti  dell'archeologia, dell'arte e della storia, volto alla  valorizzazione, salvaguardia e divulgazione dell’ immenso patrimonio culturale della maremma. , di molte pubblicazioni tra le quali si ricorda "roselle e il suo territorio" (1960), "maremma, storia e arte", "il museo archeologico della maremma recentissimo "storia di Grosseto" e molte altre minori, che sono poi divenute testi fondamentali per  chiunque voglia approfondire la conoscenza  nostro territorio. insostituibile e stata la collaborazione fornita per lunghi anni al comune di gr per la realizzazione del museo archeologico e della maremma. Il museo inaugurato nel 1975, dl le il prof. mazzolai e stato per molti anni diretto oggi un riferimento preciso per la cultura mare] ed e meta di migliaia di visitatori che vengono suo tramite a scoprire la maremma, diffondendo poi i suoi valori in tutto il mondo".

Mazzolai, Aldo, archeologo, pubblicista, (Montepulciano 1923 - Grosseto 2009)

Aldo Mazzolai nasce a Montepulciano il 24 maggio 1923 e all'età di dieci anni si trasferisce con la sua famiglia a Grosseto. Compie gli studi medi prima a Firenze, dove frequenta, in collegio, il ginnasio e poi il liceo a Vittorio Veneto. Nel periodo bellico, richiamato dopo l'armistizio (settembre 1943), è deportato civile dei tedeschi e viene utilizzato nei lavori manuali prima tra Roma e Cassino, in seguito, dopo lo sbarco alleato ad Anzio, nella Maremma laziale. Ricoverato all'ospedale militare di Siena, Mazzolai fugge e per questo è condannato a morte e graziato a Canino. Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere classiche dell'Università di Roma dove è allievo, tra gli altri, di Giuseppe Ungaretti, Natalino Sapegno, Gaetano De Santis, Gino Funaioli e Paolo Toschi. Nel 1949 inizia la carriera di insegnante di letteratura italiana e latina nei licei grossetani, professione che svolgerà fino al 1986, anno del suo pensionamento. Dopo questa data ha insegnato per ancora dieci anni storia dell'arte in un liceo privato di Grosseto. Parallelamente all'attività di insegnante, Mazzolai si è dedicato all'archeologia, all'arte maremmana e allo studio delle caratteristiche storiche, linguistiche e demologiche della Maremma. Nel 1955 divenne direttore onorario del Museo archeologico e d'arte della Maremma (carica che ricoprì fino al 1985) e del Museo diocesano d'arte sacra di Grosseto. In venti anni di ricerche e studi (1955-1975), in collaborazione con la Soprintendenza archeologica della Toscana e con la Soprintendenza ai beni artistici e storici, Mazzolai ha ricostruito le collezioni topografiche del primo museo e ha riordinato e incrementato le collezioni del secondo. Negli stessi anni, Mazzolai ha collaborato con l'Istituto archeologico germanico e poi con la competente Soprintendenza fiorentina nelle ricerche e negli scavi della città etrusca e romana di Roselle. Considerata la grande quantità dei ritrovamenti fatti in quegli anni nei lavori dell'Ente Maremma e la frequenza degli scavi clandestini, Mazzolai si fa promotore e riesce a far aprire a Grosseto un ufficio distaccato della competente Soprintendenza fiorentina. Sempre per quanto riguarda i due musei, nel 1975 Mazzolai riesce a unificare in uno stesso edificio i due istituti, in un contesto topografico e cronologico capace di illustrare l'archeologia, la storia e l'arte della maremma e in particolare di Grosseto. In questi anni Mazzolai pubblica moltissimi articoli su giornali (è giornalista pubblicista dalla fine degli anni '40 e ha pubblicato articoli in varie testate giornalistiche tra le quali "Paese Sera", "Il Telegrafo", "La Nazione", "Il Tirreno") e su riviste specializzate, tiene corrispondenze con numerosi studiosi italiani e stranieri e organizza mostre, curando i relativi cataloghi, quali ad esempio “L'Età del ferro nell'Etruria Marittima” (1965) e la “Mostra del restauro archeologico” (1970). E' del 1964 una mostra sull'arte medievale, che lo vede segretario, dal titolo “Arte senese nella Maremma grossetana. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo Roselle e il suo territorio”, lavoro edito nel 1960 a conclusione degli scavi dell'Istituto archeologico germanico nel sito archeologico di Roselle, “Maremma, storia ed arte” (1967), “Antologia della poesia popolare maremmana” (1969), “Guida dell'Etruria Maremmana”, lavoro del 1969 dal quale discesero le edizioni “Guida della Maremma” (1981) e “Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura” (1997), “Gli Etruschi della costa maremmana” (1977), “Gli Etruschi di Tarquinia, Cerveteri e Veio” (1978), “Storia ed arte della Maremma”, lavoro del 1981 che raccoglie scritti già pubblicati negli anni in libri e articoli. Finita nel 1985 la collaborazione con il Comune di Grosseto in qualità di direttore onorario del Museo archeologico e d'arte della Maremma, Mazzolai concentra i suoi studi sulla storia della città di Grosseto e i problemi della Barbaritas. In questi nuovi ambiti di studi pubblica “Storia delle città di Grosseto” (1989), “De reditu” (una traduzione in esametri con commento del poemetto del poeta latino Rutilio Namaziano, 1995), “Alarico nell'inerte Impero” (1996), “Un volto di pietra” (1997), “Erba mora” (antologia di poesie in vernacolo maremmano, 1998), “L'isola murata. Le mura dei Grossetani” (1999), “Una morta stagione”, racconto autobiografico sulle esperienze del periodo bellico (2000), “Miti ed eroi classici nell’Etruria marittima” (2002). In qualità di studioso e promotore culturale, Mazzolai ha contribuito a una serie di iniziative, come la creazione del circolo culturale "La strada" (inizi anni '50), patrocinato anche da Luigi Russo (frequenti furono i rapporti tra Mazzolai e Russo, specialmente sullo studio delle forme dialettali), la rifondazione della Società storica maremmana e del suo Bollettino, avvenuta nel 1960 insieme a Giuseppe Guerrini, Vittorio Petroni e Aladino Vitali, la creazione nel 1986, insieme ad altri appassionati, dell'Associazione archeologica maremmana, della quale è stato per molti anni presidente. Nel 1988, Mazzolai ha ricevuto il Grifone d'oro del Comune di Grosseto, e nel 1994 una laurea Honoris causa dall'Università di New York.
Aldo Mazzolai lavora incessantemente fino all’anno della sua morte all’opera “La storia che fece Grosseto”, volume che raccoglie i risultati della sua instancabile ricerca sulla storia e sull’archeologia della Maremma, condotta lungo tutto l’arco della sua esistenza; con questa raccolta di scritti, prodotti in momenti diversi della sua vita, Mazzolai ha voluto offrire ai grossetani, parafrasando l’autore, “un mezzo di prima consultazione su una visione globale dei fatti e delle caratteristiche storiche della loro città più o meno noti e trattati in monografie: bonifica, archeologia, letteratura, arte, urbanistica”.

Torna ai contenuti